​​Dott. TOMMASO BASSI​​​​​​​​​

Medico Chirurgo
Geriatria
Specialista in Psichiatria

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Dott. Tommaso Bassi

Medico Chirurgo

Specialista in Psichiatria

 

Laurea Università Statale di Milano 2001
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DISTURBI DELL'UMORE


Dalla Depressione al Disturbo Bipolare


La depressione è un disturbo dell’umore molto diffuso. Ne soffre circa il 15% della popolazione. Il disturbo depressivo può colpire chiunque a qualunque età, ma è più frequente tra i 25 e i 44 anni di età ed ha  una frequenza doppia nelle donne.

Tutti quanti abbiamo provato l’esperienza di una giornata storta, in cui ci sentiamo tristi o più irritabili del solito. Molto probabilmente non si tratta di un disturbo depressivo, ma di un calo d’umore passeggero. La Depressione Maggiore invece presenta molti altri sintomi, anche neurovegetativi, si prolunga nel tempo e sopratutto segna un cambiamento con il funzionamento precedente. Chi ne soffre ha un umore depresso per la maggior parte della giornata per più giorni e non riesce più a provare interesse e piacere nelle attività che prima lo facevano stare bene. Si sente sempre giù e/o irritabile, si sente stanco, ha pensieri negativi, e spesso sente la vita come dolorosa e senza senso. La routine quotidiana può diventare un peso ed azioni semplici come lavarsi o vestirsi possono richiedere sforzi enormi. Ci si sente senza speranza, senza poteri né risorse, completamente impotenti di fronte alle persone e alla propria vita che appare un fallimento, un susseguirsi di perdite di cui spesso ci si sente colpevoli. Oltre a questi sintomi, la persona depressa può soffrire di un aumento o una diminuzione significativa dell’appetito e quindi del peso corporeo, senza essere a dieta; può presentare un rallentamento o un'agitazione psicomotoria oppure disturbi del sonno come dormire di più o di meno, svegliarsi spesso durante la notte, non riuscire ad addormentarsi o, ancor più tipico, svegliarsi presto la mattina; può non riuscire a concentrarsi, mantenere l’attenzione e prendere decisioni. Il sintomo soggettivo prevalente è la sensazione di essere inutile, negativo, di sentirsi colpevole che può arrivare all’odio verso sé stessi; spesso sono presenti pensieri anticonservativi che possono andare da un vago pensiero di morte e desiderio di morire fino all’intenzione di farla finita con una vera e propria pianificazione o tentativo di suicidio. Il senso del tempo cambia e sembra non passare più; le giornate diventano interminabili e il depresso aspetta la sera come unico momento di sollievo perchè finalmente la giornata, e con essa la sofferenza, finisce; una caratteristica della depressione tipica sono proprio le variazioni infradiane del tono dell'umore con tipico miglioramento serotino.

In base ai criteri diagnostici del DSM-5, devono essere presenti i seguenti sintomi per diagnosticare un disturbo depressivo maggiore:

  •  Cinque (o più) dei seguenti sintomi sono stati contemporaneamente presenti durante un periodo di 2 settimane e rappresentano un cambiamento rispetto al precedente livello di funzionamento; almeno uno dei sintomi è 1) umore depresso o 2) perdita  di interesse o piacere.
  1. Umore depresso per la maggior parte del giorno, quasi tutti i giorni, come riportato dall'individuo (per es., si sente triste, vuoto/a, disperato/a) o come osservato da altri (per es., appare lamentoso/a). (nota: Nei bambini e negli adolescenti, l'umore può essere irritabile.)
  2. Marcata diminuzione di interesse o piacere per tutte, o quasi tutte, le attività per la maggior parte del giorno, quasi tutti i giorni (come indicato dal resoconto soggettivo o dall'osservazione).
  3. Significativa perdita di peso, non dovuta a dieta, o aumento di peso (per es., un cambiamento superiore al 5% del peso corporeo in un mese) oppure diminuzione o aumento dell'appetito quasi tutti i giorni. (Nota: Nei bambini, considerare l'incapacità di raggiungere i normali livelli ponderali.)
  4. Insonnia o ipersonnia quasi tutti i giorni.
  5. Agitazione o rallentamento psicomotori quasi tutti i giorni (osservabile dagli altri; non semplicemente sentimenti soggettivi di essere irrequieto/a o rallentato/a).
  6. Faticabilità o mancanza di energia quasi tutti i giorni.
  7. Sentimenti di autosvalutazione o di colpa eccessivi o inappropriati (che possono essere deliranti), quasi tutti i giorni (non semplicemente autoaccusa o sentimenti di colpa per il fatto di essere ammalato/a).
  8. Ridotta capacità di pensare o di concentrarsi, o indecisione, quasi tutti i giorni (come impressione soggettiva o osservata da altri).
  9. Pensieri ricorrrenti di morte (non solo paura di morire), ricorrrente ideazione suicidaria senza un piano specifico o un tentativo di suicidio o un piano specifico per commettere suicidio.
  •  I sintomi causano disagio clinicamente significativo o compromissione del funzionamento in ambito sociale, lavorativo o in altre aree importanti
  • L'episodio non è attribuibile agli effetti fisiologici di una sostanza o a un'altra condizione medica.

I sintomi depressivi possono alternarsi, e a volte presentarsi in contemporanea, a sintomi di eccitamento (euforia, irritazione, impulsività, loquacità, pensieri veloci che si accavallano e a cui è difficile stare dietro, sensazioni di grandiosità, convinzioni di essere perseguitati). In questo caso si tratta di episodi depressivi  misti o stati disforici che possono virare in veri e propri episodi maniacali o ipomaniacali configurando il Disturbo Bipolare. La fase maniacale o ipomaniacale, in cui il quadro è più attenuato, è caratterizzata da sintomi che sono diametralmente opposti a quelli depressivi come per esempio disinibizione eccessiva e, in genere, comportamenti socialmente inappropriati. Il maniacale si sente particolarmente euforico, con la sensazione di avere enormi potenzialità personali: tutto appare possibile e fattibile, tanto che spesso vengono commesse azioni impulsive e pericolose per se stessi o per gli altri; un sintomo abbastanza frequente è la perdita del senso del denaro con spese folli che possono creare seri problemi a livello economico. La sensazione di avere enormi potenzialità personali può aggravarsi fino a divenire un delirio di onnipotenza. La persona in mania inoltre, non riesce a portare a termine alcun progetto è spesso affaccendata e afinalistica con un comportamento disorganizzato e inconcludente. Le risorse enrgetiche sono smisurate e, all'opposto del depresso, il paziente in fase maniacale, ha una grande energia, tanto da non sentire più il bisogno di mangiare né di dormire. Tutto è accellerato, a differenza della depressione dove tutto avanza lentamente: i pensieri vanno così veloci che è difficile star loro dietro, così come l'eloquio che può arrivare a perdere i nessi associativi diventando incomprensibile agli ascoltatori. Spesso i sensi sembrano affinarsi e la percezione diventa più vivida. Anche il desiderio sessuale tende ad aumentare, diventando quasi impellente, con comportamenti impulsivi e disinibiti che mettono il paziente in situazioni a rischio, di cui si amareggerà quando tornerà in fase premorbosa.

In base ai criteri diagnostici del DSM-5, per soddisfare l'episodio maniacale, devono essere presenti i seguenti sintomi:

  • Un periodo definito di umore anormalmente e persistentemente elevato, espanso o irritabile e di aumento anomalo e persistente dell'attività finalizzata o dell'energia, della durata di almeno una settimana e presente per la maggior parte del giorno, quasi tutti i giorni (o di qualsiasi durata, se è necessaria l'ospedalizzazione).
  • Durante il periodo di alterazione dell'umore e di aumento di energia o attività, tre (o più) dei seguenti sintomi (quattro se l'umore è solo irritabile) sono presenti a un livello significativo e rappresentano un cambiamento evidente rispetto al comportamento abituale:
  1. Autostima ipertrofica o grandiosità.
  2. Diminuito bisogno di sonno (per es., sentirsi riposati/e dopo solo 3 ore di sonno).
  3. Maggiore loquacità del solito o spinta a continuare a parlare.
  4. Fuga delle idee o esperienza soggettiva che i pensieri si succedano rapidamente.
  5. Distraibilità (cioè attenzione troppo facilmente deviata da stimoli esterni non importanti o non pertinenti), riferita o osservata.
  6. Aumento dell'attività finalizzata (sociale, lavorativa, scolastica o sessuale) o agitazione psicomotoria (cioè attività immotivata non finalizzata).
  7. Eccessivo coinvolgimento in attività che hanno un alto potenziale di conseguenze dannose (per es., acquisti incontrollati, comportamenti sessuali sconvenienti o investimenti finanziari avventati).
  • L'alterazione dell'umore è sufficientemente grave da causare una marcata compromissione del funzionamento sociale o lavorativo o da richiedere l'ospedalizzazione per prevenire danni a sè o agli altri, oppure sono presenti manifestazioni psicotiche.
  • L'episodio non è attribuibile agli effetti fisiologici di una sostanza (per es., una sostanza di abuso, un farmaco, un altro trattamento) o un'altra condizione medica.

La depressione e la mania sono disturbi spesso ricorrenti e cronici e, un pò come l'influenza, possono manifestarsi tutti gli anni oppure presentarsi poche volte nell'arco dell'intera vita, spesso hanno anche una ricorrenza stagionale. A volte può essere identificato un evento esterno scatenante (depressione esogena) oppure possono manifestarsi senza alcun motivo apparente (depressione endogena).

Il disturbi dell'umore possono portare a gravi compromissioni nella vita di chi ne soffre e la caratteristica principale è la perdita del funzionamento premorboso al punto di non essere più in grado di lavorare o studiare, o di mantenere relazioni sociali e affettive. Se ben curati, si possono ridurre fino a far scomparire le ricorrenze di malattia, siano esse depressive o maniacali, anticipando l'intervento terapeutico alla comparsa dei primi i sintomi prodromici di un nuovo episodio, limitando così a periodi brevissimi lo stato di malattia.