​​Dott. TOMMASO BASSI​​​​​​​​​

Medico Chirurgo
Geriatria
Specialista in Psichiatria

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Dott. Tommaso Bassi

Medico Chirurgo

Specialista in Psichiatria

 

Laurea Università Statale di Milano 2001
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ANORESSIA - BULIMIA - DISTURBO DA BINGE-EATING


Anoressia
Il termine anoressia (letteralmente mancanza di appetito) non risulta corretto per descrivere un disturbo in cui l’appetito è nella maggioranza dei casi conservato. Piuttosto ciò che caratterizza l’anoressia nervosa è il terrore di ingrassare e la ricerca della magrezza.
La diffusione dell’anoressia nervosa sembra essere di gran lunga maggiore nei paesi industrializzati, dove vi è abbondanza di cibo, ed in cui, specialmente per il sesso femminile, è enfatizzato il valore della magrezza.
L’anoressia nervosa si manifesta prevalentemente nel sesso femminile (in una percentuale superiore al 90%). In molti casi l’esordio coincide con la pubertà, un momento in cui l’adolescente si trova a dover fronteggiare delle sfide proprie di quella fase di vita, quali la sessualità, i cambiamenti del proprio corpo.
Spesso l’anoressia nervosa inizia con una dieta o comunque con un tentativo volontario di perdita di peso finalizzato a raggiungere quell’ideale di bellezza femminile tanto osannato dalla società moderna. Se a questo aggiungiamo fattori individuali (come ad esempio la bassa autostima o il perfezionismo) e famigliari (per esempio, iperprotezione dei genitori), il passo per lo sviluppo del disturbo alimentare può essere breve.

In base ai criteri diagnostici del DSM-5 i sintomi che devono essere presenti per fare diagnosi di anoressia, sono i seguenti:

  • Restrizione nell'assunzione di calorie in relazione alle necessità, che porta a un peso corporeo significativamente basso nel contesto di età, sesso, traiettoria di sviluppo e salute fisica. Il peso corporeo significativamente basso è definito come un peso inferiore al minimo normale oppure, per bambini e adolescenti, meno di quello minimo previsto.
  • Intensa paura di aumentare di peso o diventare grassi, oppure un comportamento persistente che interferisce con l'aumento di peso, anche se significativamente basso.
  • Alterazione del modo in cui viene vissuto dall'individuo il peso o la forma del proprio corpo sui livelli di autostima, oppure persistente mancanza di riconoscimento della gravità dell'attuale condizione di sottopeso

​​Bulimia
La caratteristica principale della bulimia nervosa è un circolo autoperpetuante di preoccupazione per il peso e le forme corporee -> dieta ferrea -> abbuffate -> vomito autoindotto. L'esordio psicopatologico può essere direttamente con la bulimia o questa può essere la naturale evoluzione di un disturbo esordito con l'anoressia. In questo caso la dieta ferrea è la principale responsabile della comparsa delle abbuffate nelle persone che presentano i sintomi della bulimia.
Seguire una dieta rigida in modo perfezionistico porta prima o poi inevitabilmente a compiere piccole trasgressioni che vengono vissute da chi soffre di problemi dell’alimentazione come una irrimediabile perdita di controllo (bulimia nervosa).
Le abbuffate in una prima fase possono dare piacere perché allentano la tensione del dover seguire in modo ferreo la dieta, col passare del tempo determinano però emozioni negative (paura di ingrassare, senso di colpa, vergogna, disgusto) che a loro volta possono innescare nuove abbuffate, alimentando il circolo vizioso che mantiene i sintomi della bulimia.

Un’altra caratteristica essenziale della bulimia nervosa è il frequente ricorso a inappropriati comportamenti compensatori per prevenire l’incremento ponderale, neutralizzando gli effetti dell’abbuffata: tra i metodi, quello più frequentemente adottato è l’autoinduzione del vomito, ma può essere l'utilizzo massiccio di lassativi, di enteroclismi o iperattività fisica. In particolar modo il vomito e l'utilizzo costante di lassativi possono provocare seri danni alla salute, conseguenti ad uno squilibrio degli elettroliti che possono addirittura portare all'exitus per arresto cardiaco da ipopotassiemia o per lacerazione dell'esofago.

Una persona affetta da bulimia nervosa presenta i seguenti sintomi in accordo con i criteri diagnostici del DSM-5:

  • Ricorrrenti episodi di abbuffata. Un episodio di abbuffata è caratterizzato da entrambi i seguenti aspetti:
  1. Mangiare, in un determinato periodo di tempo (per es., un periodo di due ore), una quantità di cibo significativamente maggiore di quella che la maggior parte degli individui assumerebbe nello stesso tempo e in circostanze simili.
  2. Sensazione di perdere il controllo durante l'episodio (per es., sensazione di non riuscire a smettere di mangiare o a controllare cosa e quanto si sta mangiando).
  • Ricorrrenti e inappropriate condotte compensatorie per prevenire l'aumento di peso, come vomito autoindotto, abuso di lassativi, diuretici o altri farmaci, digiuno o attività fisica eccessiva.
  • Le abbuffate e le condotte compensatorie inappropriate si verificano entrambe in media almeno una volta alla settimana per 3 mesi.
  • I livelli di autostima sono indebitamente influenzati dalla forma e dal peso del corpo.
  • L'alterazione non si manifesta esclusivamente nel corso di episodi di anoressia nervosa.

Disturbo da binge-eating
Il disturbo da binge-eating o disturbo da alimentazione incontrollata è un disturbo della nutrizione e dell'alimentazione caratterizzato da abbuffate analoghe a quelle della bulimia ma che non vengono seguite da pratiche di eliminazione o compensazione. Chi ne è affetto, quindi, è per lo più obeso o in notevole sovrappeso e soffre psicologicamente per questa condizione molto più di persone obese che mangiano in modo non compulsivo. Molti pazienti cercano ripetutamente di seguire diete finalizzate alla perdita di peso senza riuscirci, ricavandone una profonda frustrazione. Circa la metà delle persone affette da disturbo da binge-eating soffre anche di depressione, insorta precedentemente o successivamente allo sviluppo del disturbo alimentare.
In genere, il disturbo da binge-eating interessa soggetti adulti. Al di là del disagio psichico associato, la condizione di obesità che ne deriva comporta un significativo aumento del rischio cardiovascolare e metabolico e tutta una serie di complicanze specifiche (ipertensione, dislipidemie, diabete, problemi muscoloscheletrici, alterazioni ormonali, disfunzioni sessuali, difficoltà cardiorespiratorie ecc.).

In accordo con i criteri diagnostici del DSM-5, per il disturbo da binge-eating, devono essere soddisfatti i seguenti sintomi:

  • Ricorrrenti episodi di abbuffata. Un episodio di abbuffata è caratterizzato da entrambi i seguenti aspetti:
  1. Mangiare, in un determinato periodo di tempo (per es., un periodo di due ore), una quantità di cibo significativamente maggiore di quella che la maggior parte degli individui assumerebbe nello stesso tempo e in circostanze simili.
  2. Sensazione di perdere il controllo durante l'episodio (per es., sensazione di non riuscire a smettere di mangiare o a controllare cosa e quanto si sta mangiando).
  • Gli episodi di abbuffata sono associati a tre o più dei seguenti aspetti:
  1. Mangiare molto più rapidamente del normale.
  2. Mangiare fino a sentirsi sgradevolmente pieni.
  3. Mangiare grandi quantitativi di cibo anche se non ci si sente affamati.
  4. Mangiare da soli a causa dell'imbarazzo per quanto si sta mangiando.
  5. Sentirsi disgustati verso se stessi, depressi o molto in colpa dopo l'episodio.
  • E' presente marcato disagio riguardo alla abbuffate.
  • L'abbuffata si verifica, mediamente, almeno una volta alla settimana per tre mesi.
  • L'abbuffata non è associata alla messa in atto sistematica di condotte compensatorie inappropriate come nella bulimia nervosa, e non si verifica esclusivamente in corso di bulimia nervosa o anoressia nervosa.