​​Dott. TOMMASO BASSI​​​​​​​​​

Medico Chirurgo
Geriatria
Specialista in Psichiatria

Per informazioni

Dott. Tommaso Bassi

Medico Chirurgo

Specialista in Psichiatria

 

Laurea Università Statale di Milano 2001
Ordine dei Medici di Milano n° 37828

 

Domicilio Professionale e Sede Legale:
Via Montepulciano 15, 20124 MILANO

P.iva 03654850969

 

Contatti:

tommaso_bassi@libero.it

cell: 3471651858

Il sito internet tommasobassi.com rispetta le linee guida nazionali della FNOMCeO in materia di pubblicità sanitaria, secondo gli articoli del Codice di Deontologia Medica.
Richiesta l'utorizzazione all'Ordine dei Medici di Milano.​

attaccodipanicoedited

DISTURBI D'ANSIA



L’ansia e la paura sono emozioni normali e hanno la funzione di segnalare situazioni pericolose o spiacevoli, mediante le modificazioni fisiologiche prodotte dall’adrenalina che entra in circolo nel sangue aumentando il livello di attenzione e preparando i muscoli all'azione, il cosidetto "fight or fly" (risposta di attacco e fuga); l’ansia e la paura sono infatti necessarie a ciascuno di noi in quanto ci consentono di affrontare le situazioni temute ricorrendo alle risorse mentali e fisiche più adeguate; ad esempio se ci trovassimo nella savana e all'improvviso uscisse da un cespuglio un leone, in assenza di una risposta adrenergica del nostro organismo, non saremmo  in grado di pianificare la fuga o il combattimento per tentare di salvarci. In alcuni casi però l'ansia può essere "troppa" e al posto di aiutarci può bloccarci (freezing)... in tal caso il leone avrebbe la meglio.

 

Disturbo di panico, Agorafobia, Fobia specifica
Nel disturbo di panico si sviluppano attacchi improvvisi di intensa ansia e paura associati a molteplici sintomi fisici. Le persone che sperimentano l'attacco di panico temono di poter perdere il controllo, di avere un attacco di cuore, di essere prossimi a una morte imminente o di stare per impazzire. Il primo attacco di panico è un pò come il primo bacio e non si scorda mai: spesso si finisce in Pronto Soccorso dove, dopo l'ECG di routine per escludere cause organiche, si viene indirizzati dallo psichiatra o dallo psicologo per approfondimenti.

Potrebbero manifestarsi solo uno o due episodi durante la vita, ma se iniziano a presentarsi con costanza, allora probabilmente si tratta di un disturbo di panico.

Spesso un attacco di panico non è preannunciato da alcun segnale particolare, arriva improvvisamente e inaspettatamente, "a ciel sereno”, è molto intenso e generalmente dura pochi minuti. Altre volte l'attacco può essere scatenato da situazioni specifiche che con il tempo l'individuo tende ad evitare o ad affrontare a fatica e magari solo se accompagnato, ma sempre con alti livelli d'ansia. Una caratteristica del disturbo è la cosidetta "marcia del panico" in cui l'individuo tende a preoccuparsi eccessivamente alla comparsa di un sintomo fisico e l'ansia che ne deriva comporta a sua volta lo scatenamento di altri sintomi fisici in un crescendo che, in pochi minuti, conduce ad un picco molto alto di ansia fisica e psichica. La dipendenza da figure protettive, o la rinuncia ad importanti opportunità lavorative o sociali a causa degli evitamenti, possono infine incidere negativamente sull’umore e sull’autostima della persona.

Nel DSM 5, a differenza del DSM IV, il disturbo di panico e l’agorafobia sono separati, ciascuno con criteri distinti. Questo cambiamento riconosce, a livello statistico, che un numero rilevante di individui possa soffrire di agorafobia senza avere sintomi di panico.
I criteri diagnostici per l’agorafobia restano quelli del DSM-IV, anche se ora è necessario rilevare due o più contesti agorafobici per distinguere l’agorafobia dalle fobie specifiche rappresentate per lo più da animali, paura per l'altezza, il sangue, le siringhe etc.

In base ai criteri diagnostici del DSM-5 il disturbo di panico deve soddisfare le seguenti condizioni:

  • Ricorrenti attacchi di panico inaspettati. Un attacco di panico consiste nella comparsa improvvisa di paura o disagio intensi che raggiunge il picco in pochi minuti, periodo durante il quale si verificano quattro (o più) dei seguenti sintomi:

Nota: La comparsa improvvisa può verificarsi a partire da uno stato di quiete oppure da uno stato ansioso.

1.     Palpitazioni, cardiopalmo o tachicardia

2.     Sudorazione

3.     Tremori fini o a grandi scosse

4.     Dispnea o sensazione di soffocamento

5.     Sensazione di asfissia

6.     Dolore o fastidio al petto

7.     nausea o disturbi addominali

8.     Sensazioni di vertigine, di instabilità, di "testa leggera" o di svenimento

9.     Brividi o vampate di calore

10.   Parestesie (sensazioni di torpore o di formicolio)

11.   Derealizzazione (sensazione di irrealtà) o depersonalizzazione (essere distaccati da se stessi)

12.   Paura di perdere il controllo o di impazzire

13.   Paura di morire

Nota: Possono essere osservati sintomi specifici per cultura (per es., tinnito, dolore al collo, cefalea, urla o pianto incontrollato). Tali sintomi non dovrebbero essere considerati come uno dei quattro sintomi richiesti.

  • Almeno uno degli attacchi è stato seguito da un mese (o più) di uno o entrambi i seguenti sintomi:

1.     Preoccupazione persistente per l'insorgere di altri attacchi o per le loro conseguenze (per es., perdere il controllo, avere un attacco cardiaco, "impazzire").

2.     Significativa alterazione disadattativa del comportamento correlata agli attacchi (per es., comportamenti pianificati al fine di evitare di avere attacchi di panico, come l'evitamento dell'esercizio fisico oppure di situazioni non familiari).

  • L'alterazione non è attribuibile agli effetti fisiologici di una sostanza (per es., una droga, un farmaco) o di un'altra condizione medica (per es., ipertiroidismo, disturbi cardiopolmonari).
  • Gli attacchi di panico non sono meglio spiegati da un altro disturbo mentale (...)

In base ai criteri del DSM-5, i seguenti sintomi devono essere presenti per diagnosticare l'agorafobia:

  • Paura o ansia marcata relative a due (o più) delle seguenti cinque situazioni:
  1. Utilizzo dei trasporti pubblici (per es., automobili, bus, treni, navi, aerei).
  2. Trovarsi in spazi aperti (per es., parcheggi, mercati, ponti).
  3. Trovarsi in spazi chiusi (per es., negozi, teatri, cinema).
  4. Stare in fila oppure tra la folla.
  5. Essere fuori casa da soli.
  • L'individuo teme o evita queste situazioni a causa di pensieri legati al fatto che potrebbe essere difficile fuggire oppure che potrebbe non essere disponibile soccorso nell'eventualità che si sviluppino sintomi simili al panico o altri sintomi invalidanti o imbarazzanti (per es., negli anziani paura di cadere, paura dell'incontinenza).
  • La situazione agorafobica provoca quasi sempre paura o ansia.
  • Le situazioni agorafobiche vengono attivamente evitate, o richiedono la presenza di un accompagnatore, o vengono sopportate con paura o ansia intense.
  • La paura o l'ansia sono sproporzionate rispetto al reale pericolo posto dalla situazione agorafobica e al contesto socioculturale.
  • La paura, l'ansia o l'evitamento sono presenti, e durano tipicamente 6 mesi o più.
  • La paura, l'ansia o l'evitamento causano disagio clinicamente significativo o compromissione del funzionamento in ambito sociale, lavorativo o in altre aree importanti.
  • Se è presente un'altra condizione medica (per es., sindrome dell'intestino irritabile, malattia di Parkinson), la paura, l'ansia o l'evitamento sono chiaramente eccessivi.
  • La paura, l'ansia o l'evitamento non sono meglio spiegati dai sintomi di un altro disturbo mentale: per esempio, i sintomi non sono limitati alla fobia specifica, tipo situazionale; non coinvolgono solamente situazioni sociali (come nel disturbo d'ansia sociale); e non sono legati esclusivamente a ossessioni (come nel disturbo ossessivo-compulsivo), a difetti o imperfezioni percepiti nell'aspetto fisico (come nel disturbo di dismorfismo corporeo), a ricordi di eventi traumatici (come nel disturbo da stress post-traumatico), oppure a timore della separazione (come nel disturbo d'ansia di separazione).

Nota: L'agorafobia è diagnosticata indipendentemente dalla presenza di disturbo di panico. Se la presentazione di un individuo soddisfa i criteri per il disturbo di panico e per l'agorafobia, dovrebbero essere poste entrambe le diagnosi.

In base ai criteri del DSM-5, i seguenti sintomi devono essere presenti per diagnosticare la fobia specifica:

  • Paura o ansia marcate verso un oggetto o situazione specifica (per es., volare, altezze, animali, ricevere un'iniezione, vedere il sengue).

Nota: Nei bambini, la paura o l'ansia possono essere espresse da pianto, scoppi di collera, immobilizzazione (freezing) o aggrappamento (clinging).

  • La situazione o l'oggetto fobici provocano quasi sempre immediata paura o ansia.
  • La situazione o l'oggetto fobici vengono attivamente evitati, oppure sopportati con paura o ansia intense.
  • La paura o l'ansia sono sproporzionate rispetto al reale pericolo rappresentato dall'oggetto o dalla situazione specifici e al contesto socioculturale.
  • La paura, l'ansia o l'evitamento sono persistenti e durano tipicamente per 6 mesi o più.
  • La paura, l'ansia o l'evitamento causano disagio clinicamente significativo o compromissione del funzionamento in ambito sociale, lavorativo o in altre aree importanti.
  • Il disturbo non è meglio spiegato dai sintomi di un altro disturbo mentale ...

Disturbo d'ansia sociale (fobia sociale)

La fobia sociale è un disturbo d’ansia, che oltrepassa i limiti della semplice timidezza e con la quale non va confuso; caratterizzato da ansia significativa indotta dall’esposizione a determinate situazioni interpersonali o prestazionali in pubblico (per esempio, parlare o mangiare insieme ad altre persone, firmare un documento davanti a degli osservatori, conoscere nuove persone, esprimere la propria opinione in gruppo, prendere la parola in una riunione), spesso associata ad evitamento di situazioni, comportamenti, luoghi, contesti, persone che possono elicitare le situazioni temute. Spesso sono presenti sintomi della sfera neurovegetativa come cardiopalmo, tremori, sudorazione profusa, arrossamenti, etc..La caratteristica principale del disturbo è la paura di essere criticati dagli altri durante azioni o compiti di vario genere o essere soggetti alla valutazione di altre persone. Le persone con fobia sociale temono che le loro prestazioni o azioni appariranno agli occhi degli altri inadeguate e/o ridicole. Il concetto di paura del giudizio altrui è l’aspetto centrale della fobia sociale e questo può portare gradualmente all'isolamento con comparsa di sintomi depressivi.

In base ai criteri del DSM-5, i seguenti sintomi devono essere presenti per diagnosticare la fobia sociale:

  • Paura o ansia marcate relative a una o più situazioni sociali nelle quali l'individuo è esposto al possibile esame degli altri. Gli esempi comprendono situazioni sociali (per es., avere una conversazione, incontrare persone sconosciute), essere osservati (per es., mentre si mangia o si beve) ed eseguire una prestazione di fronte ad altri (per es., fare un discorso).

          Nota: Nei bambini, l'ansia deve manifestarsi in contesti in cui vi sono coetanei e non solo nell'interazione con gli adulti.

  • L'individuo teme che agirà in modo tale o manifesterà sintomi di ansia che saranno valutati negativamente (cioè saranno umilianti o imbarazzanti; porteranno al rifiuto o risulteranno offensivi per altri).
  • Le situazioni sociali temute provocano quasi invariabilmente paura o ansia.

         Nota: Nei bambini, la paura o l'ansia possono essere espresse piangendo, con scoppi di collera, con immobilizzazione             (freezing), aggrappamento (clinging), ritiro (shrinking), oppure non riuscendo a parlare durante le interazioni sociali.

  • Le situazioni sociali temute sono evitate oppure sopportate con paura o ansia intense.
  • La paura o l'ansia sono sproporzionate rispetto alla reale minaccia posta dalla situazione sociale e al contesto socioculturale.
  • La paura, l'ansia o l'evitamento causano disagio clinicamente significativo o compromissione del funzionamento in ambito sociale o lavorativo o in altre aree importanti.
  • La paura, l'ansia o l'evitamento non sono meglio spiegati dai sintomi di un altro disturbo mentale, come disturbo di panico, disturbo di dismorfismo corporeo o disturbo delle spettro dell'autismo.
  • Se è presente un'altra condizione medica (per es., malattia di Parkinson, obesità, deturpazione da ustione o ferita), la paura, l'ansia o l'evitamento sono chiaramente non correlati oppure eccessivi.

Specificare se:

Legata solo alla performance: Se la paura è limitata al parlare oppure all'esibirsi in pubblico.

Disturbo d'ansia generalizzata

Le persone che ne soffrono sono sempre preoccupate, ansiose, tese e questa condizione persiste nel tempo; mentre i disturbi fisici che l’accompagnano possono anche essere intermittenti. L’ansia può spesso essere collegata a situazioni familiari, lavorative o comparire senza alcuna causa reale. Può essere difficile discernere tra persone ansiose per natura, ma che comunque conducono una vita normale, e persone affette dal disturbo d’ansia generalizzata. Di solito il disturbo causa angoscia e incide sulle attività quotidiane e lo stato d'ansia permanente è solitamente accompaganto da altri sintomi quali sensazione di irrequietezza, irritabilità, facile affaticamento, difficoltà di concentrazione, insonnia, tachicardia, tensione muscolare, vertigini, emicrania, etc.. L’aspetto più comune del disturbo è che un pensiero ansioso porta ad una serie di altri pensieri negativi e sempre catastrofici come ad esempio “Devo scrivere un rapporto di lavoro, cosa succede se lo sbaglio? Che cosa succede se il mio capo si arrabbia?” Questo tipo di preoccupazione ne porta altre del tipo: “E se non riesco a pagare le bollette? O il mutuo della casa? Cosa succede se non ho i soldi per provvedere alla mai famiglia?”. Il paziente non riesce più a vivere nel presente, nel qui ed ora, ma è proiettato in un futuro prossimo dove tutto andrà sicuramente male.

In base ai criteri del DSM-5, i seguenti sintomi devono essere presenti per diagnosticare il disturbo d'ansia generalizzata:

  • Ansia o preoccupazione (attesa apprensiva) eccessive, che si manifestano per la maggior parte dei giorni per almeno 6 mesi, relative a una quantità di eventi o di attività (come prestazioni lavorative o scolastiche).
  • L'individuo ha difficoltà nel controllare la presoccupazione.
  • L'ansia e la preoccupazione sono associate a tre (o più) dei sei seguenti sintomi (con almeno alcuni sintomi presenti per la maggior parte dei giorni negli ultimi 6 mesi).

Nota: Nei bambini è richiesto solo un item.

  1. Irrequietezza, o sentirsi tesi/e, "con i nervi a fior di pelle".
  2. Facile affaticamento.
  3. Difficoltà a concentrarsi o vuoti di memoria.
  4. Irritabilità.
  5. Tensione muscolare.
  6. Alterazioni del sonno (difficoltà a addormentarsi o a mantenere il sonno, o sonno inquieto e insoddisfacente).
  • L'ansia, la preoccupazione o i sintomi fisici causano disagio clinicamente significativo o compromissione del funzionamento in ambito sociale, lavorativo o in altre aree importanti.
  • La condizione non è attribuibile agli effetti fisiologici di una sostanza (per es., una droga, un farmaco) o di un'altra condizione medica (per es., ipertiroidismo).
  • Il disturbo non è meglio spiegato da un altro disturbo mentale (per es., ...)